Nada
Música: José Dames
Letra: Horacio Sanguinetti

He llegado hasta tu casa...
¡Yo no sé cómo he podido!
Si me han dicho que no estás,
que ya nunca volverás...
¡Si me han dicho que te has ido!
¡Cuánta nieve hay en mi alma!
¡Qué silencio hay en tu puerta!
Al llegar hasta el umbral,
un candado de dolor
me detuvo el corazón.

Nada, nada queda en tu casa natal...
Sólo telarañas que teje el yuyal.
El rosal tampoco existe
y es seguro que se ha muerto al irte tú...
¡Todo es una cruz!
Nada, nada más que tristeza y quietud.
Nadie que me diga si vives aún...
¿Dónde estás, para decirte
que hoy he vuelto arrepentido a buscar tu amor?

Ya me alejo de tu casa
y me voy ya ni sé donde...
Sin querer te digo adiós
y hasta el eco de tu voz
de la nada me responde.
En la cruz de tu candado
por tu pena yo he rezado
y ha rodado en tu portón
una lágrima hecha flor
de mi pobre corazón.


AMARRAS (traduzione)
Musica: Carlos Marchisio
Letra: Carmelo Santiago

 
Vago come un’ombra inquieta
sotto il grigio dei portici,
mi guardo dentro e non esisto.
Sono come la mia piccola carboniera
che è rimasta all’attracco,
legata alla sponda.
Anch’io legato al mio passato
sono una barca ancorata
e sento sulla pelle le sue corde
che mi stringono, che mi afferrano.
Rimpiango quei giorni
che non torneranno più.
Cerco quei baci
che più non avrò.
Sono come la mia piccola carboniera
che è rimasta a sponda,
e non parte più!
Quei baci che ho perduto
sentendo che non mi amavi
son stati tempeste di dolore
piene di orrore: sono annientato!
So solo che ho sofferto,
che sono caduto e precipitato
nell’abisso della crisi.
So solo che il tuo addio
nella beffa del dolore
mi accompagna a ogni passo.
Ora che so che non verrai
vago senza meta lungo i portici.
Cerco il coraggio di partire,
per andar via e, dimenticando
la mia ossessione, lontano da te
poter morire.
Ora che so che non verrai
vago senza meta lungo i portici.
Cerco il coraggio di partire,
per andar via e, dimenticando
la mia ossessione, lontano da te
poter morire.

MALENA (traduzione)
tango 1941
TESTO: Homero Manzi
MUSICA: Lucio Demare


Malena canta il tango come nessuna
e in ogni verso mette il suo cuore.
Di erbacce del sobborgo la sua voce profuma,
Malena ha la pena del bandoneón.

Forse là nell'infanzia la sua voce di allodola
ha preso quel tono buio da vicolo,
oppure in quel breve amore che unico nomina
quando diventa triste d'alcol.
Malena canta il tango con voce d'ombra,
Malena ha una pena da bandoneón.

La tua canzone
ha il freddo dell'ultimo incontro.
La tua canzone
si fa amara nelle stanze del ricordo.
Io non so
Se la tua voce è il fiore di una pena
so solo
che al sussurro dei tuoi tanghi, Malena,
ti sento migliore, migliore di me.

I tuoi occhi scuri come l'oblio,
le tue labbra strette come il rancore,
le tue mani due colombe che hanno freddo,
nelle vene hai sangue di bandoneón.

I tuoi tanghi sono creature abbandonate
che attraversano il fango del vicolo
Quando tutte le porte sono chiuse
e abbaiano i fantasmi della canzone.
Malena canta il tango con voce spezzata,
Malena ha la pena del bandoneón.